lunedì 1 febbraio 2016

Visita di Rouhani in Italia, ad essere coperta è stata...l'informazione

La recente visita del capo di Stato iraniano, Hassan Rouhani, a Roma si può considerare un evento storico.
Dal 1979, ossia, da 37 anni, da quando ci fu la rivoluzione che spodestò lo Scià -dittatore sanguinario che andò al potere con un colpo di Stato, appoggiato dagli Stati Uniti- i rapporti tra l’Iran degli Ayatollah e i paesi Occidentali sono stati sempre molto tesi e lo Stato mediorientale ha dovuto subire numerose sanzioni, soprattutto da parte degli USA, ma anche dell’UE.

I motivi degni di attenzione in relazione a questa visita sono diversi.
Intanto per i risvolti economici: si parla di accordi economici tra l’Italia e l’Iran per un valore di 17 miliardi di euro (cifra considerevole) e sarebbe da capire come ciò potrebbe influire in futuro sulla nostra economia.

Poi, per i mutamenti politici e geo-strategici: l’apertura di rapporti tra l’Italia (e la Francia) e l’Iran andrà di sicuro a modificare gli equilibri internazionali, soprattutto in una regione delicata come il Medio Oriente.
Infatti, l’Arabia Saudita e Israele –che finora hanno goduto di ottime e privilegiate relazioni con l’Occidente- sono furibonde per ciò.
Cosa cambierà in relazione alle guerre e al terrorismo?

Sempre in relazione ai mutamenti geo-politici, tale visita potrebbe ridare all’Italia un ruolo chiave –che aveva in passato e che poi ha perso- nelle relazioni tra l’Europa e il Medio Oriente, tenuto conto anche della sua collocazione geografica.

Poi, ancora, in relazione alla tematica dei diritti civili: non dimentichiamoci che anche l’Iran (come l’Arabia Saudita e Israele) è uno stato confessionale, che reprime anch’esso, e a volte brutalmente, diversi comportamenti da noi considerati legittimi.

 

Insomma, di argomenti importanti da affrontare in relazione alla visita del capo di Stato Rouhani ce n’erano più che a sufficienza.
E invece niente di tutto ciò!
Il 99% degli italiani (e non solo) ricorderà questa visita solo per un motivo: la questione delle statue coperte. Ossia, per un fatto del tutto marginale, se non insignificante.

Purtroppo, anche se molta gente ci scherza sopra, questo fatto è, a mio avviso, molto grave. Ossia, il fatto che i mass-media siano riusciti -e con enorme successo- a deviare l'attenzione di quasi tutta l’opinione pubblica su un episodio insignificante, dimostra l’immenso potere detenuto da parte di chi controlla il sistema mediatico. Nonché la sua enorme abilità nel manipolare la percezione di grandissima parte della popolazione.
A maggior ragione perché non vi sono dubbi sul fatto che tale iniziativa (cioè, quella di coprire le statue) è stata presa in modo del tutto arbitrario e discrezionale da parte di qualche responsabile italiano (non è dato nemmeno sapere chi) e senza che la delegazione iraniana ne fosse al corrente.

Dubito che tale scelta sia stata dovuta ad un semplice errore di leggerezza e/o di eccessivo servilismo, come s’è poi voluto farla passare. L’Iran, infatti, ha potenti nemici (come già detto, Arabia Saudita, Israele e almeno una buona parte delle lobbies statunitensi).
L'obbiettivo di tale misura -e soprattutto dello scandalo mediatico che ha suscitato- è quello di far passare il governo iraniano, e gli islamici in genere, come persone intolleranti, fanatiche, prepotenti e assurde.
Ossia, un obbiettivo perfettamente in linea con le campagne mediatiche che imperversano soprattutto in Occidente, a partire quantomeno  dall'attentato alle Torri Gemelle del 2001, e che sono riuscite a convincere la stragrande maggioranza dei popoli euro-americani che i mussulmani sono tutti -appunto- violenti, rozzi, fanatici, terroristi, intolleranti e prepotenti (un po’ come i turchi di una volta, a cui venivano attribuite le peggiori nefandezze umane).

Il senso comune della gente purtroppo recepisce queste campagne mediatiche e spaccia gli stereotipi e i pregiudizi come verità, addirittura come evidenza.
E stereotipi e pregiudizi sono parte costituente dell’ignoranza.
E l’ignoranza del popolo è, da sempre, l’arma più potente ed efficace che ha la classe dominante e sfruttatrice per sottomettere e controllare i popoli.

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