martedì 9 settembre 2014

L'attentato alle Torri Gemelle e l'invasione dell'Afghanistan


"La storia si ripete sempre due volte", diceva Marx, "la prima volta come tragedia e la seconda come farsa."
A giorni cade il 13 anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle di New York dell' 11 settembre 2001.
Questo episodio costituisce in tal senso un'anomalia: qui abbiamo contemporaneamente sia la tragedia che la farsa. Che tale attentato sia stato una tragedia, su questo c'è poco da discutere. Ma anche l'elemento farsesco non è mancato.

In effetti l'interpretazione mass-mediatica ufficiale lascia assai perplessi. La favoletta di Bin Laden, che, a capo di un'organizzazione fondamentalista islamica, pensa di portare avanti in questo modo la "guerra santa" contro l'Occidente infedele, fa acqua da tutte le parti.
Intanto la versione ufficiale sia dell'attentato che del successivo intervento militare in Afghanistan ha qualcosa di hollywoodiano: i "cattivi e prepotenti" che aggrediscono gente innocente, ma poi dopo "arrivano i nostri", i quali si battono per far trionfare il bene sul male.
E gli americani sono riusciti così tanto a far trionfare il "bene", che i soli soldati della coalizione morti nella guerra afghana hanno superato quelli delle Torri Gemelle (i morti fra i civili afghani sono ovviamente un numero molto superiore).

Ma torniamo all'attentato.
Non essendo io un ingegnere, non mi dilungherò troppo su questioni tecniche, anche se -da "profano"- faccio fatica a credere che un aereo possa riuscire a far crollare a terra un grattacielo di quelle dimensioni (è noto che anni fa a Madrid un grattacielo subì un incendio che lo distrusse completamente, ma la struttura portante, a differenza delle Torri Gemelle, rimase in piedi).
Ancora più incredibile è la storia del crollo del terzo edificio (il World Trade Center 7), avvenuto -così dice la versione ufficiale- per i calcinacci caduti dalle due Torri Gemelle sull'edificio (?!?!?).

Inoltre rimane un mistero l'impossibilità a reperire un video del (presunto) aereo finito quella stessa mattina sul Pentagono.
Quando si parla del Pentagono, si parla della struttura probabilmente più monitorata al mondo, intonro al quale ci saranno state centinaia di telecamere. Impensabile che non esistano dei video sull'episodio. Perchè i vertici americani non vogliono farci vedere quei filmati?
Ci sono, inoltre, una serie di altre incongruenze di tipo tecnico o organizzativo (relativi, ad esempio, al mancato intervento difensivo, ecc.) sui quali, non essendo un intenditore, preferisco tralasciare.


Desidero, invece, sollevare l'attenzione sull'assurdità della versione ufficiale dei fatti, dato che poi è quella che la maggioranza della gente dà per buona. E che invece, ad un'osservazione un po' meno superficiale -anche da non specialista- appare di scarsissima credibilità.

Se è vero che l'attentato alle Torri Gemelle fosse stato ideato, progettato e preparato da Bin Laden e da Al Qaeda per la causa della religione islamica, bisogna dire che gli organizzatori hanno commesso -dal loro punto di vista- una serie impressionante di errori madornali.

Tanto per cominciare, con un simile attentato -che, ricordiamo, ha avuto un impatto mass-mediatico eccezionale- l'immagine che si dà al mondo dell'islam è estremamente negativa: è quella di una religione di pazzi, fanatici, assassini, che uccidono, a freddo, migliaia di persone innocenti. Decisamente controproducente per la causa dell'islam!
Ma anche all'interno dello stesso mondo islamico gli attentatori non hanno fatto un grande affare: la condanna dell'attentato è stata totale e inappellabile da parte di tutti i paesi a prevalente religione islamica e di praticamente tutte le comunità mussulmane delle varie confessioni (sunniti, sciiti, ecc.) presenti nel mondo. Cosa tra l'altro prevedibilissima.
Come pensava Al Qaeda di poter sostenere una "guerra santa", alienandosi le simpatie del mondo intero, islamico compreso, è tutto da capire.

Non serve, poi, essere studiosi di strategie politico-militari per capire che non si può attaccare apertamente quella che è di gran lunga la più grande potenza politico-militare mondiale (e a quei tempi, nel 2001, si può dire anche l'unica), cioè gli Stati Uniti, senza subirne durissime conseguenze. Soprattutto se non si ha nemmeno l'appoggio di un'altra potenza. Sarebbe come se un coniglio provasse ad attaccare apertamente un leone.
I nostri mass-media, a dire il vero, ci riferivano che Al Qaeda era sostenuta dall'Afghanistan. Il cui livello di potenza era paragonabile a quello del Burundi.

Se almeno Bin Laden avesse avuto l'accortezza di attaccare, al posto delle Torri Gemelle, una base militare americana, magari in Medio Oriente, forse era possibile che qualche simpatia da parte delle popolazioni di quell'area l'avrebbe ottenuta (ma sarebbe stata comunque ampiamente insufficiente per sostenere uno scontro con gli USA).

In ogni caso è impossibile organizzare un attentato come quello dell'11 settembre 2001, senza che la CIA non lo venga a scoprire. Anche perchè risulta che Bin Laden avesse avuto buoni rapporti con la CIA durante l'invasione sovietica (e probabilmente anche dopo).
Tra l'altro qualche anno fa è venuta fuori la notizia che la CIA effettivamente sapeva bene della preparazione dell'attentato. Perchè non ha fatto nulla per impedirlo?

La risposta la possiamo ricavare osservando la cartina geografica dell'Asia: l'Afghanistan si trova quasi al centro di quel continente; all'est c'è la Cina, al sud il Pakistan e l'India, all'ovest l'Iran (vecchia spina nel fianco degli USA) e al nord, anche se non immediatamente confinante, abbiamo la Russia.
L'Afghanistan è un paese geograficamente strategico per gli Stati Uniti, nel cuore di un continente che oggi sta seriamente mettendo in discussione la loro egemonia economica globale. Gli americani DOVEVANO invaderlo a tutti i costi. E, per poterlo fare, serviva una valida giustificazione davanti a tutto il mondo.
L'attentato alle Torri Gemelle, guarda caso, è caduto a pennello.

6 commenti:

  1. "Io invece sono ingegnere e confermo pienamente quanto scritto nell'articolo. Che le due torri siano cadute per due modesti incendi limitati agli ultimi piani e con quelle modalità (improvviso crollo simmetrico e totale durato pochi secondi) è una puttanata tecnica. Che un terzo grattacielo, colpito solo da alcuni piccoli frammenti, sia caduto 8 ore dopo con le medesime modalità è una puttanata ancora più grande. Che un grande aereo (che nessuna delle 200 telecamere presenti ci ha mostrato) colpendo il Pentagono abbia fatto un buco molto più piccolo della sua sagoma e non abbia praticamente lasciato nessun rottame sul prato antistante è un'altra puttanata tecnica. Persino il 40% degli Americani, subito dopo l'attentato, dubitava della versione ufficiale. Vincenzo Brandi"

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  2. che dire? il post è molto interessante, di dubbi sulle modalità dell'attentato ne sono circolati parecchi, nessuno alla fine ha detto o scritto le cose sono andate così o cosà.. Personalmente ritengo che i fondamentalisti, almeno una parte, siano abbastanza fanatici ed esaltati per compiere qualsiasi cosa, kamikaze, attentati e quant'altro, non dobbiamo giudicare la loro mentalità con i nostri parametri di occidentali tutto sommato acculturati e più o meno benestanti.
    Certo che il casino dei nostri giorni è molto vasto, gli Usa hanno anche per me la responsabilità maggiore della situazione attuale.. non so come se ne esce, quelli dell'Isis mi sembrano troppo spavaldi e provocatori per non avere qualche arma in mano che non conosciamo (inclusi un bel po' di agitati pronti a far casino anche in Europa).
    Che il cielo ci assista mi pare una buona chiusura.. ciao

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  3. qua non si tratta, Giovanotta, di giudicare la loro mentalità con i nostri parametri. Ho avuto modo di parlare, negli anni successivi all'attentato alle Torri Gemelle, con parecchie persone di lingua araba (di diverse nazionalità, egiziane, tunisine, libanesi, palestinesi, ecc.). Quasi tutti erano convinti che ci fosse la CIA dietro l'attentato e in ogni caso tutti, nessuno escluso, disapprovavano fortemente una simile azione.

    Ora, una mente come Bin Laden (o chi per lui) che riesce ad organizzare un simile attentato -perché non basta certo essere "fanatici" per organizzare una simile cosa- non ha mai pensato che gli stessi islamici sarebbero stati fortemente contrari, nonchè alle ovvie conseguenze (vedi invasione dell'Afghanistan)?

    Per quanto riguarda quelli dell'ISIS, l'Occidente negli anni scorsi li ha sempre lodati (oltre che finanziati e armati, in funzione anti-Assad), li ha sempre definiti "combattenti per la libertà" o cose simili.

    Oggi montano questa propaganda per poter far finta di far la guerra all'ISIS, ma in realtà per attaccare -indirettamente- la Siria, che da sempre ostacola le politiche egemoniche degli USA in Medio Oriente.

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  4. 'propaganda'? scusa, sono un po' lenta.. ma tagliare la testa a un po' di giornalisti ostaggi nonché ammazzare alcune centinaia di yazidi mi sembrano fatti concreti.
    Assad personalmente lo ritengo un vero rifiuto umano (uno che ammazza il proprio popolo), poi però mi fermo lì, perché in effetti la caduta di certi dittatori auspicata dall'Occidente (me compresa..) non ha portato a molti miglioramenti..

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  5. p.s. dimenticavo la violenza su donne e ragazzine e il rapimento di bambini.. ma sono dettagli..

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  6. Giovanotta, è il solito vecchio discorso: gli USA e l'Europa prima appoggiano, finanziano, armano quelli che definiscono "combattenti per la libertà" (Al Qaeda in Afghanistan contro i sovietici, l'ISIS contro Assad, altri estremisti islamici contro Gheddafi). E poi scoprono "con sorpresa" che si tratta di terroristi, tagliagole o quant'altro.
    Se vogliamo credere alla propaganda occidentale targata CIA, dovremmo comunque obbiettare che sono quantomeno molto incauti e dovrebbero stare un po' più attenti a chi appoggiano.
    Ma il dato di fatto è che agli USA conviene spezzettare il Medio Oriente in tanti piccoli staterelli (più facilmente controllabili e ricattabili) e creare questa balcanizzazione. Situazione che consente agli occidentali di intervenire militarmente quando vogliono e avendo sempre una "valida" scusa.
    Al contrario di te ho una grandissima stima in Assad: ha avuto il coraggio di non farsi comprare dagli americani (a differenza di tanti altri paesi del Medio Oriente e anche europei, Italia compresa) e di resistere alle loro pressioni, fatte anche di calunnie mass-mediatiche.
    E allo stesso modo -tanto per chiarirci- nutro un enorme stima verso il povero Gheddafi, il quale -unico caso nel Medio Oriente (e per questo motivo così detestato dall'Occidente)- ha utilizzato le ricchezze provenienti dal petrolio per creare un welfare state locale, con uno stato sostanzialmente laico.
    Viceversa gli amici dell'Occidente (e di Israele) sono l'Arabia Saudita, e i vari emirati, dove un'elite si è arricchita fino all'inverosimile, lasciando i rispettivi popoli nella miseria e nel più totale oscurantismo medievale.

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