domenica 18 maggio 2014

Perchè voterò la Lista Tsipras

Il 25 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Prima di effettuare una scelta vanno fatte alcune considerazioni su che tipo di Europa vogliamo, soprattutto alla luce delle recenti politiche di tagli e di austerità.

Il giudizio da dare, non tanto all’Unione Europea, quanto alla zona euro (le due cose non coincidono, e infatti, come è noto, ci sono paesi aderenti all’Unione Europea, i quali hanno tuttavia mantenuto la loro valuta) è sicuramente negativo.
Le politiche di massacro sociale (austerity) che la Banca Centrale Europea (BCE) sta imponendo ai paesi più deboli sono precisamente una conseguenza di come è stata impostata la valuta comune, oltre che del fiscal compact (obbligo di dimezzamento del debito pubblico). L’euro è stato concepito per dare i massimi profitti alle banche (che si stanno arricchendo enormemente in questi anni) e alle multinazionali, mentre si rivela, invece, un vero e proprio grimaldello per attaccare i salari e scardinare tutto il sistema di protezione sociale, dalla sanità, alla scuola pubblica, alle pensioni, ecc.

La miseria che sta ritornando alla grande soprattutto in Grecia, ma sempre più anche in Italia e in altri paesi è una precisa conseguenza delle politiche economiche europee e di come è stato impostato l’euro.
Va da sé che una scelta saggia NON può essere indirizzata verso quei partiti che fanno capo alle forze europee che più convintamente appoggiano tali politiche nefaste, dunque il Partito Popolare Europeo (PPE) e il Partito Socialista Europeo (PSE).

Un’altra questione sicuramente da tenere presente è quella dell’Ucraina, sulla quale non mi soffermo, avendone già trattato nel mio precedente articolo.

Per quanto riguarda le elezioni per il Parlamento Europeo, andrebbe fatto anche un ragionamento sul ruolo di tale parlamento. Un ruolo purtroppo secondario: le decisioni più importanti sulle politiche economiche vengono prese dalla Commissione Europea e dalla BCE, i quali NON vengono eletti dai cittadini (tanto perché viviamo nell'Occidente 'democratico').
Ma, ciononostante votare per il Parlamento Europeo ha la sua importanza, specialmente se si intende portare avanti una battaglia per mettere in discussione le politiche liberiste e dell’austerity, oggi dominanti e che tanti danni stanno facendo.
Parlamento Europeo, infatti, significa quantomeno enorme visibilità.

 

Ora la questione è: per chi votare?
Beh, va da sé che –per chi condivide gli argomenti di cui sopra- occorre votare una di quelle liste che si battono contro le attuali politiche europee.
In Italia sono grosso modo 4: la Lista Tsipras, il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e la Lega Nord.

Ora, Fratelli d’Italia, per quanto critichi giustamente le politiche europee, che favoriscono la Germania a danno di altri paesi, mi pare, però, che non riesca ad andare al di là della riproposizione di un generico nazionalismo, senza affrontare alcuni problemi economici e politici di fondo. Discorso simile va fatto per la Lega, molto incentrata sulla difesa territoriale e sostanzialmente basta.
Entrambe le formazioni, poi, ripropongono per l’ennesima volta la solita guerra tra poveri contro gli immigrati, la quale non può che favorire i ceti ricchi e parassitari, a danno di quelli popolari (autoctoni compresi).

Il M5S si dichiara anch’esso contro le politiche europee dell’austerity e il suo programma (7 punti) è molto buono, anche se stranamente quasi identico a quelli di Rifondazione e del PdCI. Ma, al di là dei soliti proclami “rivoluzionari”, la sua strategia concreta non è affatto chiara: con quale gruppo si schiereranno in Europa? Presumibilmente con nessuno, e quindi staranno da soli. Ma se in Italia con cento e passa deputati non sono –a distanza di oltre un anno- ancora riusciti a stravolgere granché, che cosa potranno fare in Europa, con una ventina di deputati?
Di concreto praticamente nulla. Faranno le loro solite azioni teatrali (aspettiamoci diversi “show”; sono la loro specialità), ma ci sarà qualche altro europeo disposto a prenderli sul serio?

Rimane la Lista Tsipras.
La quale, lo dico francamente, NON mi entusiasma. Intanto perché è troppo eterogenea. E troppa eterogeneità non va bene, soprattutto quando ci sono questioni cruciali, come le politiche europee che stanno massacrando i diritti dei popoli, e sulle quali andrebbe presa una posizione netta (purtroppo non tutti i candidati della lista andranno nel gruppo del GUE/NGL, qualcuno andrà nel PSE).
Ma la Lista Tsipras rimane anche l’unica in cui ci sono dei buoni candidati, che andranno sicuramente nel GUE (essenzialmente quelli di Rifondazione Comunista). E sono proprio questi quelli che secondo me, vanno votati.

1 commento:

  1. post molto chiaro, nella lista Tsipras ci sono tante persone che stimo..
    il punto è quanti voti prenderà, ovviamente più saranno più potrà incidere..
    speriamo bene, per l'Europa ma anche per la sinistra italiana, hai visto mai che Tsipras e Syriza la faranno un po' riflettere sulle sue tante divisioni?..
    ciao

    RispondiElimina