domenica 12 febbraio 2017

Giunta Raggi: critiche, non canea mediatica.


Sono passati ormai sette mesi da quando al Campidoglio si è insediata la Giunta pentastellata di Virginia raggi. E credo che un primo, provvisorio, bilancio si possa incominciare a fare.

Ma prima andrebbe fatta una premessa: pur non essendo mai stato un sostenitore, né un votante del M5S, non condivido affatto tutta la campagna mediatica che ormai da mesi non fa che scatenarsi quasi ininterrottamente contro la Raggi e la sua giunta. Ormai quotidianamente la notizia principale dei nostri mass-media è la sindaca del M5S e i suoi problemi con gli assessori o con la polizza, o altro.
Chi capisce un minimo come funziona il nostro sistema mediatico, non può non cogliere in tale massiccia campagna una manovra strumentale (prima contro il NO al referendum costituzionale e ora probabilmente finalizzata più a far prevalere interessi e appetiti, in relazione al nuovo stadio e ancor di più alla speculazione edilizia che c’è dietro).

La Giunta Raggi andrebbe invece criticata, secondo me, per i suoi reali difetti e limiti.
E il primo mi sembra sotto gli occhi di tutti (“grillini” compresi) e cioè il fatto che il M5S s’è presentato ad un appuntamento così importante, come l’amministrazione del Comune di Roma, in modo del tutto impreparato e con un personale inadeguato.
Tanto è vero che hanno dovuto nominare come assessori (in seguito decaduti) dei personaggi molto discutibili e già ampiamente compromessi con la Giunta Alemanno.

Già da qui si dovrebbe capire che la politica non è una cosa semplice e che, anzi, richiede una vera e propria capacità professionale (ci sarà pure un motivo se in tutto il mondo esistono le facoltà di Scienze Politiche). Non basta certo essere dei “cittadini onesti” (anche dando per buono che lo siano per davvero) per governare una città come Roma. L’urbe, infatti, è una metropoli molto molto complessa e per diversi motivi. Ma qui il discorso va preso alquanto alla larga.

Roma, intanto, è capitale di due Stati (sì, c’è anche il Vaticano).
La “città eterna” è attraversata da una serie di dinamiche politiche ed economiche, che producono una lunga serie di esigenze, interessi e di lobbies. Quindi anche numerosi “appetiti”. Legittimi e meno legittimi, per non dire mafiosi.
Dalle “storiche” lobbies dei palazzinari, alle “cooperative” (quelle finte, intendo), a numerosi affaristi e speculatori di ogni genere, tra i quali le grandi multinazionali. E gli appetiti non riguardano solo la massiccia cementificazione (povera Roma!) legata allo stadio, bensì anche le possibili future privatizzazioni delle aziende municipalizzate e soprattutto delle utilities (acqua, luce, gas, ecc.).
A tutto ciò andrebbero aggiunti i massicci tagli che lo Stato ha effettuato in questi anni nei confronti degli Enti Locali, nonché politiche folli come la “spending review”.

Poi c’è la Chiesa Cattolica (ma il giusto proposito della Raggi di far pagare finalmente le tasse pure a loro, che fine ha fatto?). A Roma il 40% (o forse più) del patrimonio immobiliare appartiene alla Chiesa e il numero delle attività economiche (alberghi, ospedali, ristoranti, scuole, negozi, cliniche, istituti vari e altro ancora) è incalcolabile. Tutto o quasi esentasse.


Tutto questo sistema di potere è ben consolidato (a parte qualche “scossone” ogni tanto, ma dovuto solo a contrasti tra i diversi settori della borghesia).
E con tale sistema di potere a Roma occorre fare i conti, se si vuole amministrare questa metropoli. O ti metti d’accordo con loro, o altrimenti duri poco.
Ma se la Giunta Raggi e il M5S arriverà all’accordo con loro -e la probabile dipartita di Berdini andrà di sicuro in questa direzione- tradisce tutti i bei princìpi e i grandi discorsi del tipo “onestà”, “basta con la vecchia casta politica”, che erano alla base del loro grande successo elettorale e del loro seguito di massa. E diventerebbero né più né meno dei partiti o dei politici contro i quali hanno sempre inveito.


Ma quindi contro questo sistema di poteri che –di fatto- governa Roma, condizionando pesantemente tutte le giunte, a prescindere dal colore politico di queste, non si può fare proprio nulla? Siamo destinati a subirne per sempre le sue influenze, i suoi ricatti?
In realtà non solo si potrebbe fare tanto per quantomeno ridimensionare tali poteri, ma in passato ciò è stato anche fatto, almeno in una certa misura.
Quello che è stato probabilmente il miglior sindaco che Roma abbia mai avuto, Luigi Petroselli, fece tantissimo per migliorare la città, e soprattutto per venire incontro alle esigenze degli strati sociali più disagiati, delle borgate.

Ma egli ha potuto fare ciò non solo per le sue indubbie qualità personali, ma anche e soprattutto poiché nell’intero paese c’era un contesto generale molto diverso da quello di oggi. Allora ci furono grandi cicli di lotte dei lavoratori e esistevano delle organizzazioni –politiche e sindacali- forti, radicate e combattive, assai poco concilianti con i cosiddetti “poteri forti”. E che mettevano in discussione la società capitalistica complessivamente.
Oggi purtroppo non è più così.

E quindi, se vogliamo veramente cambiare le cose l’unico modo è quello di rimboccarci le maniche, a partire da tutti quanti, ciascuno per quello che può, e tentare, piano piano, di riprendere a lottare, ma soprattutto a ricostruire delle organizzazioni sindacali e ancor più politiche che sappiano mettere in discussione le politiche liberiste (e possibilmente l’intera società capitalistica, che le produce), a partire dalle istituzioni internazionali (l’euro soprattutto) che ce le impongono.

Altrimenti ci dovremo accontentare di forze politiche –come il M5S- che hanno ottime capacità comunicative e fanno tanti bei discorsi, ma che poi, quando vengono eletti e vanno a governare, finiscono sistematicamente per deludere tutte le attese.

1 commento:

  1. sì, c'è stato accanimento contro la Raggi (ma vogliamo ricordare un attimo anche la lotta fatta a Marino, cui peraltro anche i 5S hanno contribuito?..). A parte Marino,a me sembra che la Raggi e i suoi ce la stiano mettendo veramente tutta per screditarsi da soli.
    (Dopodiché dall'altra parte c'è il PD.. ma questo è un altro discorso. Io penso, se la sinistra-sinistra non si tira su adesso, quando lo farà?)
    ciao

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