domenica 15 gennaio 2012

perchè è fuorviante prendersela con i parlamentari (ma comodo per qualcuno)

Immaginate due persone, due ladri: il primo si impossessa di una vostra penna bic. Il secondo vi ruba un'automobile, magari appena comprata e di cui state pagando ancora le rate.Sarebbe assurdo e folle arrabbiarsi ferocemente con la prima persona e ignorare la seconda. Eppure -metaforicamente- ciò accade molto più spesso di quanto immaginiamo.

Fuori di metafora, i "ladri di penne" sono i parlamentari.
Nel senso che questi percepiscono stipendi, pensioni effettivamente un po' troppo alti e godono di privilegi ingiustificati.
A dir la verità, l'elevato stipendio dei parlamentari non sarebbe, in sè, una cosa del tutto sbagliata: in origine, ciò serviva a permettere l'accesso a tale carica anche alle persone provenienti dai ceti popolari, che non potevano godere di ricchezze personali e/o di finanziamenti da parte di ambienti danarosi.
Comunque sia, i privilegi economici dei parlamentari sono tutto sommato poca cosa e incidono in misura limitata sul bilancio statale (e dunque sulle nostre tasse). Si tratta di "ladri di penne".
Eppure, neanche a dirlo, la maggior parte degli italiani se la prende soprattutto, se non esclusivamente, con loro.
Viceversa, pochi se la prendono con i "ladri di automobili": i VERI privilegiati, quelli che si impossessano (direttamente o indirettamente) di ricchezze colossali, pagate con le nostre tasse.

Al primo posto vanno sicuramente le BANCHE (oggi soprattutto quelle tedesche). E il mondo della finanza in genere.
Queste si sono arricchite per anni con le speculazioni, contribuendo ad alimentare la crisi economica attuale.
E le misure "lacrime e sangue" del Governo Monti (e del precedente Governo Berlusconi) -delle cui conseguenze disastrose per noi, ce ne accorgeremo nei prossimi anni- si tradurranno in ulteriori vantaggi speculativi per queste.
La Banca Centrale Europea, infatti, non finanzia direttamente gli stati, bensì le banche (con tassi di interesse bassi) che poi prestano i soldi agli stati (con tassi di interesse molto più elevati), realizzando enormi guadagni.
I costi di questi loro immensi profitti li paghiamo noi!
Alle banche sarebbe da aggiungere poi il mondo cosidetto "imprenditoriale" italiano, ossia, affaristi, i quali, grazie alle privatizzazioni e ai finanziamenti statali (sempre pagati da noi) si sono arricchiti impossessandosi di settori importantissimi della produzione italiana, spesso portandola al fallimento.

Poi c'è il VATICANO.
Nessuno propone di tassare i luoghi di culto. Ma i ristoranti, gli alberghi, i negozi e insomma, tutta l'attività commerciale e lucrativa, legata alla Chiesa Cattolica dovrebbe essere tassata e invece non lo è. Oggi paghiamo noi per loro. (e paghiamo pure la luce, l'acqua, ecc.).
Come se non bastasse, lo stato italiano (contravvenendo tra l'altro alla nostra costituzione) finanzia le scuole private, che sono poi in gran parte cattoliche. Mentre taglia fondi alle scuole pubbliche. L'esatto contrario di ciò che dovrebbe fare.
Anche qui stiamo parlando di risorse ingentissime, al cui confronto gli stipendi dei parlamentari sono cosa ridicola.

Poi ci sono altri ambienti, di cui di solito non si parla mai, tipo la casta militare.
E, a proposito di militari, è semplicemente scandaloso (nonchè grave che sono in pochi a protestare in merito) l'acquisto di ben 131 cacciabombardieri F-35 (di fabbricazione statunitense, dato che in Italia i nostri "imprenditori" stanno smantellando gran parte dell'apparato produttivo). Anche qui contravvenendo alla nostra costituzione (sono aerei per l'attacco e non per la difesa). E con una spesa che è di minimo 15 MILIARDI di euro. Come una manovra economica.
Che, naturalmente, paghiamo noi.



Di fronte a questo sperpero di denaro pubblico, capite che prendersela con gli stipendi dei parlamentari è come prendersela con chi ti ruba una penna, mentre nello stesso momento ti stanno rubando l'automobile! (ciò non significa, comunque, che stipendi, pensioni e privilegi dei parlamentari non andrebbero effettivamente ridotti).
Non solo: l'accanimento contro i parlamentari nasconde la volontà di vasti settori di potere di limitare il potere del parlamento, per creare un governo più forte. Diciamo pure un regime.
Il che si tradurrà in un aumento (e non certo in una riduzione) delle ruberìe.

In realtà, già oggi in Italia il parlamento ha perduto parecchio potere. A vantaggio soprattutto della BCE.
In ogni caso, diffido e invito a diffidare delle campagne che strumentalizzano la (giusta) indignazione popolare, concentrandone l'astio soltanto contro i parlamentari.
D'altronde è con questo meccanismo che Hitler andò al potere.


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