lunedì 9 febbraio 2015

Arabia Saudita: oscurantismo, assolutismo, terrorismo. Ma all'Occidente sta bene così...


L'Arabia Saudita è forse l'unico paese che incarna bene molti dei pregiudizi e degli stereotipi che in Occidente (inteso come Europa e Nordamerica) abbiamo rispetto al mondo arabo-islamico.

E' uno dei pochissimi Stati ad essere ancora ufficialmente una monarchia assoluta, totalmente priva di un parlamento, nonchè di una costituzione. Il potere è formalmente in mano alla dinastia dei Saud (il nome dello Stato, "saudita", è appunto legato alla dinastia regnante).



In tale paese vige il più assoluto e rigoroso confessionalismo e oscurantismo: è severamente proibita qualunque manifestazione religiosa (non solo pubblica, ma anche in privato), che non sia relativa all'islam sunnita. Nemmeno le altre confessioni islamiche, tipo gli sciiti, sono minimamente tollerate. E' l'unico caso in tutto il mondo.

E' addirittura proibito avere con sè una bibbia, un crocefisso o qualsiasi altro testo o oggetto relativo ad un'altra confessione (anche se pare che poi, nella realtà, vi sia un certo grado di tolleranza).

La giustizia è totalmente nelle mani di tribunali islamici, con un codice penale di stampo medievale (sono ampiamente praticate le punizioni corporali e amputazioni di arti, oltre che la pena di morte).

E, come è noto, le donne non possono guidare.



Per fare un paragone, nello Stato islamico di gran lunga più criticato dall'Occidente, ossia l'Iran degli ayatollah, il potere politico viene stabilito tramite elezioni (pilotate? Può essere, ma nel resto del mondo -democrazie occidentali comprese- non stiamo messi tanto meglio, se consideriamo, ad esempio, che nelle elezioni del 2000 Bush Junior divenne presidente degli Stati Uniti pur avendo perduto le elezioni, grazie ai brogli elettorali in Florida).

In Iran inoltre è concessa la libertà di culto alle minoranze religiose, le donne sono ampiamente presenti nella vita pubblica (e ovviamente possono guidare).



Ma torniamo all'Arabia Saudita.

Alla gravissima situazione politica interna, in cui manca un minimo di libertà e di rispetto dei diritti umani, si aggiunge i fatto che lo Stato saudita è uno dei principali finanziatori del fondamentalismo islamico, anche nelle sue componenti violente e terroriste (tra cui la famosa Isis).





Dunque, ce ne sarebbe a bizzeffe affinché i paesi occidentali prendano di mira tale paese.

Europa e Stati Uniti avrebbero in questo caso tutte le ragioni per promuovere una politica di condanna dell'Arabia Saudita, anche attraverso sanzioni economiche (metodi ampiamente usati e abusati con estrema facilità contro altri paesi), fino ad arrivare ad un "intervento umanitario" (che in questo caso sarebbe anche motivato dalla lotta al terrorismo), che mai come in questo caso avrebbe un senso e una giustificazione.



E invece nulla di tutto ciò!

Nemmeno una parvenza di critica (non dico condanna) per uno Stato che rappresenta il "male" estremizzato, che l'Occidente afferma di voler combattere.

E la sensibilità per i "diritti umani"? E la "lotta al terrorismo"? Niente: agli Stati Uniti e all'Europa l'Arabia Saudita va bene così.

Perchè?



Uno dei motivi principali sta sicuramente nel fatto che lo Stato saudita è il più importante produttore mondiale di petrolio. E quando c'è di mezzo il petrolio i diritti umani ce li possiamo scordare: non è conveniente inimicarsi un paese del genere.



Ma non basta l'esistenza del petrolio a spiegare tale atteggiamento di tolleranza verso un paese del genere: anche la Libia di Gheddafi, l'Iraq di Saddam Hussein, l'Iran o il Venezuela bolivariano sono grandi produttori di petrolio. Eppure, da parte dei paesi occidentali le condanne in questi anni si sono sprecate, così come le sanzioni economiche. E gli interventi militari.

Nel caso dell'Iraq e della Libia l'Occidente ha portato avanti una vera e propria guerra (con i risultati che vediamo: caos, conflitti continui, l'emergere di gruppi estremisti islamici e milioni di persone e famiglie costrette a fuggire dal loro paese).

In Iran e in Venezuela non si è (ancora) intervenuti militarmente, ma vi è una continua ingerenza, fatta di condanne e di attentati, violenze di piazza e provocazioni di ogni sorta, orchestrate dai servizi segreti occidentali, CIA in primis.



C'è un altro motivo per cui l'Arabia Saudita può governare ad opprimere brutalmente il popolo e finanziare allegramente il terrorismo, in modo tranquillo: l'alleanza con gli Stati Uniti e con Israele.

Lo Stato saudita ha più o meno sempre avuto ottimi rapporti con questi due paesi, e anche il prezzo del petrolio è sempre stato tarato compatibilmente con le esigenze economiche e politiche degli yankees.

Come vediamo anche in questi giorni, dove l'Arabia Saudita contribuisce alla decisione americana di tenere bassi i prezzi del petrolio, per danneggiare soprattutto la Russia e anche il venezuela.



Qualcuno ancora crede allo sbandieramento occidentale dei "diritti umani" e della "lotta al terrorismo"?

2 commenti:

  1. argomento tosto.. torno a leggere a mente più fresca
    oggi c'eri? ho visto la Palermi ;)
    ciao!

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  2. sì, c'ero. Ero con lo spezzone romano di Rifondazione Comunista. Bella manifestazione, quantomeno rispetto alle aspettative.

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