L'attentato avvenuto pochi giorni fa a
Parigi, nella sede del Charlie Hebdo si presenta, già ad una prima
apparenza, come tanti attentati di questo genere: pieno di stranezze,
contraddizioni e punti oscuri.
I documenti lasciati nella macchina dai
presunti terroristi, questi ultimi che sono entrati tranquillamente
in Francia e giravano con i kalashnikov, un poliziotto che indagava
sull'attentato suicida (o ammazzato?) e altro ancora.
Dopo due giorni di inseguimenti, la
polizia francese uccide dei terroristi. "Scoperti" grazie
ai documenti distrattamente lasciati da loro (o messi volutamente da
qualcun altro?).
Ma sono veramente gli attentatori?
Oppure questi terroristi uccisi servono solo come copertura e
depistaggio?
Fatto sta, che se anche fossero stati i
veri attentatori, ora non possono più parlare (e rivelare magari
cose scomode).
Dal momento che in questi casi parte
sempre un'ondata di critiche e accuse di "complottismo" o
di eccessivo "dietrologismo" (alcune sicuramente in buona
fede, altre meno) a chi prova a mettere in dubbio la versione
ufficiale dei mass-media e ciò che appare superficialmente, iniziamo
proprio dall'ipotesi che sembra più palese e più accreditata dai
mass-media: i terroristi autori dell'attentato al Charlie Hebdo di
Parigi sono degli estremisti islamici, che intendono punire la
rivista in questione, per le sue vignette contro l'islam.
Nessuno mette in dubbio che esistano
persone fanatizzate e accecate dall'odio (in Medio Oriente, come fra
gli europei e gli italiani) e che sarebbero disposte anche a
sacrificare la loro vita per la causa della loro religione, senza
riflettere troppo sulla bontà o l'utilità dell'azione che compiono.
E infatti queste persone di solito
vengono usate come manovalanza, come esecutori materiali degli
attentati. Ma simili individui difficilmente sarebbero in grado anche
di organizzarli e prepararli (specialmente in paesi supercontrollati,
come la Francia o gli USA).
In modo particolare, l'attentato di
Parigi è indubbiamente opera di professionisti e soprattutto la sua
preparazione ha richiesto una certa intelligenza, considerando il
fatto che tra l'altro gli attentatori sono riusciti ad ingannare in
più occasioni la polizia (e, almeno in teoria, anche i servizi
segreti francesi).
Ora, è possibile che simili menti
raffinate non arrivano a capire che un'azione del genere è molto più
dannosa che utile alla religione islamica?
Vuoi perchè porta a rafforzare il
controllo e la repressione poliziesca nei confronti delle moschee e
dei mussulmani in genere, vuoi perchè scatena l'odio di milioni di
occidentali contro di essi, vuoi perchè arreca un danno d'immagine
agli islamici infinitamente maggiore di qualunque vignetta satirica
(come giustamente ha fatto notare il leader di Hezballah), facendoli
passare per pazzi, fanatici, violenti, intolleranti e criminali.
E infine, vuoi perchè -come la storia
ripetutamente ci insegna- simili attentati sono un ottimo pretesto
per scatenare una guerra.
Tanto è vero che praticamente tutte le
comunità islamiche (di diversi orientamenti) hanno condannato senza
appello tale azione (tra l'altro ancora non mi risulta che ci sia
stata una rivendicazione esplicita).
A me sembrano motivi sufficienti per
escludere l'ipotesi del fanatismo islamico (ma ce ne sono altri
ancora, come vedremo).
Chi sono stati allora gli ideatori e
gli organizzatori dell'attentato di Parigi?
Ovviamente è difficile dare una
risposta.
In questi giorni sono uscite fuori
diverse interpretazioni possibili dell'evento.
Tenderei ad escludere quella per cui
tale attentato favorirebbe la Russia. Non vedo francamente in che
modo possa farlo (qualcuno ritiene che la Russia voglia favorire la
Le Pen, perchè pare che un'impresa russa abbia finanziato il FN; ma
allora quando -per esempio- il FN e le altre forze di destra prendono
finanziamenti da imprese italiane o francesi, ciò significa che sono
Renzi e Hollande ad appoggiarle?)
Va detto invece che il terrorismo
"islamico" (soprattutto l'Isis, ambito da cui sembrerebbero
provenire i terroristi) è stato ampiamente alimentato
dall'Occidente, in modo sia diretto, che indiretto.
Indiretto, perchè gli interventi
militari in Afghanistan, in Iraq ed in Libia favoriscono reazioni di
odio e di rancore verso l'Occidente invasore.
Diretto, perchè diverse formazioni
estremiste "islamiche" (o pseudo-tali) -tra cui l'Isis-
hanno avuto ampi appoggi, finanziamenti e armamenti da parte degli
USA e degli altri paesi europei. Attraverso l'Arabia Saudita (da
sempre alleata USA e di Israele), ma anche direttamente.
Non dimentichiamoci che i militanti
dell'Isis sono stati definiti negli anni scorsi "combattenti per
la libertà" da parte dei politici e dei mass-media europei e
americani, in quanto combattevano contro la Siria di Assad (che
soprattutto gli USA vedono come nemico).
Certo, il fatto che tale organizzazione
terroristica sia stata finanziata e appoggiata dagli occidentali non
comporta, in linea di principio, che non possa ad un certo punto,
decidere di agire anche autonomamente, a prescindere o addirittura
contro l'Occidente.
Ma qui ritorniamo alle considerazioni
fatte sopra: quale interesse avrebbe quest'organizzazione a mettersi
contro tutto il mondo (islamico compreso)?
In conclusione, reputo assai difficile
-se non impossibile- che l'attentato di Parigi sia stato compiuto
senza quantomeno l'avallo di qualche servizio segreto occidentale.
Che siano quelli francesi, o la CIA, o il Mossad (o più di uno, in
collaborazione tra di loro) probabilmente non lo sapremo mai.
Ma l'importante è tentare di capire
quale potrebbe essere lo scopo di tale gesto.
Indubbiamente dall'evento ne trarranno
vantaggio quelle forze politiche europee di estrema destra e
xenofobe, e nello specifico, il Front National di Marine Le Pen. Ma
c'è da dubitare che sia quello l'obbiettivo principale: di solito
attentati del genere hanno un respiro più ampio, inerente alla
politica internazionale.
Secondo me, le ipotesi più probabili
sono due.
O sono stati gli stessi 007 francesi,
per spingere la Francia (e non solo) ad un intervento militare (e a
giustificarlo), presumibilmente contro la Siria.
Oppure -cosa che ritengo assai più
probabile- c'è di mezzo la CIA e gli interessi degli Stati Uniti.
Per comprendere la cosa, andrebbe
accennato il retroscena.
Lo scenario è quello in cui gli USA da
anni premono per un'escalation del conflitto in Siria e soprattutto
contro la Russia (e, indirettamente, contro la Cina). Non
dimentichiamo che un paio di anni fa, USA ed Europa scalpitavano per
attaccare militarmente la Siria (che gli americani considerano un
nemico), come avevano appena fatto con la Libia.
Ma fu proprio la Russia ad opporsi e ad
impedirlo.
Non è certo per caso che solo pochi
mesi dopo il mancato intervento in Siria, arriva il colpo di Stato
neonazista in Ucraina -malamente camuffato da "rivoluzione"-
a poche centinaia di chilometri da Mosca. Appoggiato dall'Occidente.
Da lì si inaspriscono le tensioni con
la Russia, fino ad arrivare alle recenti sanzioni economiche da parte
dell'Unione Europea e ovviamente degli Stati Uniti.
Sanzioni che però l'Europa ha deciso
evidentemente controvoglia -pressata dagli USA- perchè queste
danneggiano non tanto la Russia (che sta lavorando con successo per
trovare altri canali commerciali con cui rimpiazzare l'Europa, Cina
in testa) quanto i paesi europei -tra cui l'Italia- che con la Russia
avevano importanti legami economici.
Non a caso la Germania e la Francia
stavano pensando a rimettere in discussione tali sanzioni. Sanzioni
che invece per gli USA sono strategiche e vorrebbero, anzi, che gli
europei le inasprissero ulteriormente.
Pochi giorni prima dell'attentato al
Charlie Hebdo -coincidenza?- il Presidente francese Hollande aveva
detto esplicitamente che occorreva rivedere le sanzioni alla Russia.
L'attentato, quindi, potrebbe essere un
vero e proprio avvertimento in stile mafioso e un "invito"
-rivolto alla Francia, ma anche al resto dell'Europa- a subordinarsi
alle direttive del padrone-USA.
Vedremo nelle prossime settimane che
cosa accadrà.
Se Francia e Germania avranno il
coraggio di disobbedire agli USA (per l'Italia la vedo dura...) e
decideranno di ritirare le sanzioni alla Russia, oppure no.
E se incomincierà un'altra guerra. A
partire, sembra, dalla Siria, ma alla fine per colpire la Russia (e
la Cina).
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