La vicenda dell'assenteismo dei vigili
urbani di Roma durante la notte di capodanno -e soprattutto la
gestione mass-mediatica di tale vicenda- è indice del clima politico
non proprio tranquillo che stiamo vivendo.
A prescindere dal giudizio che si possa
dare sul comportamento dei vigili in questione (sul quale tornerò) è
chiaro che siamo in presenza di una vera e propria campagna
mass-mediatica, finalizzata a creare un clima di ostilità nei
confronti non tanto dei vigili in sè, quanto dei dipendenti pubblici
in generale. I quali vengono visti come dei privilegiati, lavativi,
scansafatiche, pressappochisti e poco efficienti -quando non
incompetenti- nel loro lavoro.
Tali campagne purtroppo riscuotono
facilmente credito nella maggioranza della popolazione italiana.
Questo, non solo e non tanto perchè
essa tende troppo a farsi influenzare dai mass-media -televisione in
primis- ma anche perchè oggettivamente i servizi pubblici troppo
spesso lasciano veramente a desiderare. Soprattutto in città come
Roma e in genere nel Centro-Sud.
In effetti milioni di italiani
subiscono quotidianamente gli svantaggi e il peso di avere dei
servizi di pessima qualità, spesso imprecisi, con tempi lunghissimi,
ecc.
Il problema è che queste campagne
contro i vigili (o campagne simili, contro i dipendenti pubblici o
affini) non si preoccupano di andare ad indagare quali siano i
veri problemi e dove occorrerebbe veramente intervenire.
Il problema dell'inefficienza dei
servizi pubblici, infatti, è un problema vecchio ed è il risultato
di tutta una serie di dinamiche, le quali sono da far risalire solo
in minima parte alla negligenza dei lavoratori (che pure esiste). Il
pesce, infatti, puzza sempre dall'alto.
Il discorso sarebbe lunghissimo, ma
-molto sinteticamente- l'inefficienza delle istituzioni è un
fenomeno tipico dei paesi colonizzati o comunque sottoposti ad un
forte limite della loro sovranità, soprattutto economica.
E l'Italia è, dal dopoguerra, in
condizione di forte subalternità nei confronti degli Stati Uniti e
più recentemente anche della Germania. Inoltre, l'Italia
Centro-Meridionale è stata considerata e trattata di fatto come una
colonia, a partire già dall'800, dalla cosiddetta Unità d'Italia.
Dunque, il Bel Paese possiede una
classe dirigente (non solo politica) mediocre, e questo soprattutto
apartire dalla fine della Prima Repubblica, ossia, dagli anni '90 in
poi.
Dirigenti mediocri producono lavoratori
mediocri. E quindi, in questo clima generale di pressappochismo e di
scarsa serietà, purtroppo anche numerosi (ma non certo tutti)
lavoratori tendono a cadere in un'ottica molto egoista, ossia a
cercare di sbarcare il lunario facendo il minimo sforzo possibile e
con scarso impegno e serietà.
Va da sè che limitarsi a colpire i
lavoratori pubblici non risolve certo i problemi di cui sopra.
E tantomeno il ricorso al privato. Non
dimentichiamoci che "mafia-capitale" è stato precisamente
il risultato del ricorso massiccio e generalizzato agli appalti dati
a privati (e molte pseudo-cooperative sono tali). Semmai, è in alto
che bisogna colpire.
Purtroppo la campagna mass-mediatica
contro i vigili (tra l'altro fornendo dati in seguito rivelatisi
fortemente distorti; non l'83% dei vigili, ma meno della metà sono
stati quelli assenteisti) non mira a colpire le vere origini delle
numerose inefficienze del settore pubblico.
Mira solo a poter LICENZIARE I
LAVORATORI! (fa il paio con il Jobs Act)
E perchè vogliono licenziarli?
Per lo stesso motivo per cui negli anni
scorsi ne sono stati licenziati a decine di milgiaia in Grecia,
contribuendo a rendere tale paese non certo più efficiente o
produttivo di prima (esattamente il contrario!), ma molto più
povero.
Il motivo è che la crisi economica
-prodotta dal capitalismo- deve essere pagata dai più deboli, ossia
dai lavoratori e soprattutto da quelli dei paesi più deboli (Italia,
Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo). Così ha deciso il grande
capitalismo finanziario internazionale.
La riduzione del personale nel settore
pubblico (e affini) a cui stiamo andando incontro in Italia porterà
soltanto ad un (ulteriore) aumento della disoccupazione e non certo
ad un miglioramento dei servizi pubblici.
Prova ne è che nella tanto mitizzata
Germania ultra-efficiente ci sono più lavoratori pubblici -in
rapporto alla popolazione totale- di quanti ce ne siano da noi e a
maggior ragione della Grecia.
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