L'Arabia Saudita è forse l'unico paese
che incarna bene molti dei pregiudizi e degli stereotipi che in
Occidente (inteso come Europa e Nordamerica) abbiamo rispetto al
mondo arabo-islamico.
E' uno dei pochissimi Stati ad essere
ancora ufficialmente una monarchia assoluta, totalmente priva di un
parlamento, nonchè di una costituzione. Il potere è formalmente in
mano alla dinastia dei Saud (il nome dello Stato, "saudita",
è appunto legato alla dinastia regnante).
In tale paese vige il più assoluto e
rigoroso confessionalismo e oscurantismo: è severamente proibita
qualunque manifestazione religiosa (non solo pubblica, ma anche in
privato), che non sia relativa all'islam sunnita. Nemmeno le altre
confessioni islamiche, tipo gli sciiti, sono minimamente tollerate.
E' l'unico caso in tutto il mondo.
E' addirittura proibito avere con sè
una bibbia, un crocefisso o qualsiasi altro testo o oggetto relativo
ad un'altra confessione (anche se pare che poi, nella realtà, vi sia
un certo grado di tolleranza).
La giustizia è totalmente nelle mani
di tribunali islamici, con un codice penale di stampo medievale (sono
ampiamente praticate le punizioni corporali e amputazioni di arti,
oltre che la pena di morte).
E, come è noto, le donne non possono
guidare.
Per fare un paragone, nello Stato
islamico di gran lunga più criticato dall'Occidente, ossia l'Iran
degli ayatollah, il potere politico viene stabilito tramite elezioni
(pilotate? Può essere, ma nel resto del mondo -democrazie
occidentali comprese- non stiamo messi tanto meglio, se consideriamo,
ad esempio, che nelle elezioni del 2000 Bush Junior divenne
presidente degli Stati Uniti pur avendo perduto le elezioni, grazie
ai brogli elettorali in Florida).
In Iran inoltre è concessa la libertà
di culto alle minoranze religiose, le donne sono ampiamente presenti
nella vita pubblica (e ovviamente possono guidare).
Ma torniamo all'Arabia Saudita.
Alla gravissima situazione politica
interna, in cui manca un minimo di libertà e di rispetto dei diritti
umani, si aggiunge i fatto che lo Stato saudita è uno dei principali
finanziatori del fondamentalismo islamico, anche nelle sue componenti
violente e terroriste (tra cui la famosa Isis).
Dunque, ce ne sarebbe a bizzeffe
affinché i paesi occidentali prendano di mira tale paese.
Europa e Stati Uniti avrebbero in
questo caso tutte le ragioni per promuovere una politica di condanna
dell'Arabia Saudita, anche attraverso sanzioni economiche (metodi
ampiamente usati e abusati con estrema facilità contro altri paesi),
fino ad arrivare ad un "intervento umanitario" (che in
questo caso sarebbe anche motivato dalla lotta al terrorismo), che
mai come in questo caso avrebbe un senso e una giustificazione.
E invece nulla di tutto ciò!
Nemmeno una parvenza di critica (non
dico condanna) per uno Stato che rappresenta il "male"
estremizzato, che l'Occidente afferma di voler combattere.
E la sensibilità per i "diritti
umani"? E la "lotta al terrorismo"? Niente: agli Stati
Uniti e all'Europa l'Arabia Saudita va bene così.
Perchè?
Uno dei motivi principali sta
sicuramente nel fatto che lo Stato saudita è il più importante
produttore mondiale di petrolio. E quando c'è di mezzo il petrolio i
diritti umani ce li possiamo scordare: non è conveniente inimicarsi
un paese del genere.
Ma non basta l'esistenza del petrolio a
spiegare tale atteggiamento di tolleranza verso un paese del genere:
anche la Libia di Gheddafi, l'Iraq di Saddam Hussein, l'Iran o il
Venezuela bolivariano sono grandi produttori di petrolio. Eppure, da
parte dei paesi occidentali le condanne in questi anni si sono
sprecate, così come le sanzioni economiche. E gli interventi
militari.
Nel caso dell'Iraq e della Libia
l'Occidente ha portato avanti una vera e propria guerra (con i
risultati che vediamo: caos, conflitti continui, l'emergere di gruppi
estremisti islamici e milioni di persone e famiglie costrette a
fuggire dal loro paese).
In Iran e in Venezuela non si è
(ancora) intervenuti militarmente, ma vi è una continua ingerenza,
fatta di condanne e di attentati, violenze di piazza e provocazioni
di ogni sorta, orchestrate dai servizi segreti occidentali, CIA in
primis.
C'è un altro motivo per cui l'Arabia
Saudita può governare ad opprimere brutalmente il popolo e
finanziare allegramente il terrorismo, in modo tranquillo: l'alleanza
con gli Stati Uniti e con Israele.
Lo Stato saudita ha più o meno sempre
avuto ottimi rapporti con questi due paesi, e anche il prezzo del
petrolio è sempre stato tarato compatibilmente con le esigenze
economiche e politiche degli yankees.
Come vediamo anche in questi giorni,
dove l'Arabia Saudita contribuisce alla decisione americana di tenere
bassi i prezzi del petrolio, per danneggiare soprattutto la Russia e
anche il venezuela.
Qualcuno ancora crede allo
sbandieramento occidentale dei "diritti umani" e della
"lotta al terrorismo"?
argomento tosto.. torno a leggere a mente più fresca
RispondiEliminaoggi c'eri? ho visto la Palermi ;)
ciao!
sì, c'ero. Ero con lo spezzone romano di Rifondazione Comunista. Bella manifestazione, quantomeno rispetto alle aspettative.
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