Prima di effettuare una scelta vanno fatte alcune considerazioni su che tipo di Europa vogliamo, soprattutto alla luce delle recenti politiche di tagli e di austerità.
Il
giudizio da dare, non tanto all’Unione Europea, quanto alla zona euro (le due
cose non coincidono, e infatti, come è noto, ci sono paesi aderenti all’Unione
Europea, i quali hanno tuttavia mantenuto la loro valuta) è sicuramente
negativo.
Le
politiche di massacro sociale (austerity) che la Banca Centrale Europea (BCE)
sta imponendo ai paesi più deboli sono precisamente una conseguenza di come è
stata impostata la valuta comune, oltre che del fiscal compact (obbligo di
dimezzamento del debito pubblico). L’euro è stato concepito per dare i massimi
profitti alle banche (che si stanno arricchendo enormemente in questi anni) e
alle multinazionali, mentre si rivela, invece, un vero e proprio grimaldello per attaccare i
salari e scardinare tutto il sistema di protezione sociale, dalla sanità, alla
scuola pubblica, alle pensioni, ecc.
La
miseria che sta ritornando alla grande soprattutto in Grecia, ma sempre più
anche in Italia e in altri paesi è una precisa conseguenza delle politiche
economiche europee e di come è stato impostato l’euro.
Va
da sé che una scelta saggia NON può essere indirizzata verso quei partiti che
fanno capo alle forze europee che più convintamente appoggiano tali politiche
nefaste, dunque il Partito Popolare Europeo (PPE) e il Partito Socialista
Europeo (PSE).
Un’altra
questione sicuramente da tenere presente è quella dell’Ucraina, sulla quale non
mi soffermo, avendone già trattato nel mio precedente articolo.
Per
quanto riguarda le elezioni per il Parlamento Europeo, andrebbe fatto anche un
ragionamento sul ruolo di tale parlamento. Un ruolo purtroppo secondario: le
decisioni più importanti sulle politiche economiche vengono prese dalla Commissione
Europea e dalla BCE, i quali NON vengono eletti dai cittadini (tanto perché viviamo nell'Occidente 'democratico').
Ma,
ciononostante votare per il Parlamento Europeo ha la sua importanza,
specialmente se si intende portare avanti una battaglia per mettere in
discussione le politiche liberiste e dell’austerity, oggi dominanti e che tanti
danni stanno facendo.Parlamento Europeo, infatti, significa quantomeno enorme visibilità.
Ora
la questione è: per chi votare?
Beh,
va da sé che –per chi condivide gli argomenti di cui sopra- occorre votare una
di quelle liste che si battono contro le attuali politiche europee.In Italia sono grosso modo 4: la Lista Tsipras, il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e la Lega Nord.
Ora,
Fratelli d’Italia, per quanto critichi giustamente le politiche europee, che
favoriscono la Germania a danno di altri paesi, mi pare, però, che non riesca
ad andare al di là della riproposizione di un generico nazionalismo, senza
affrontare alcuni problemi economici e politici di fondo. Discorso simile va
fatto per la Lega, molto incentrata sulla difesa territoriale e sostanzialmente
basta.
Entrambe
le formazioni, poi, ripropongono per l’ennesima volta la solita guerra tra
poveri contro gli immigrati, la quale non può che favorire i ceti ricchi e
parassitari, a danno di quelli popolari (autoctoni compresi).Il M5S si dichiara anch’esso contro le politiche europee dell’austerity e il suo programma (7 punti) è molto buono, anche se stranamente quasi identico a quelli di Rifondazione e del PdCI. Ma, al di là dei soliti proclami “rivoluzionari”, la sua strategia concreta non è affatto chiara: con quale gruppo si schiereranno in Europa? Presumibilmente con nessuno, e quindi staranno da soli. Ma se in Italia con cento e passa deputati non sono –a distanza di oltre un anno- ancora riusciti a stravolgere granché, che cosa potranno fare in Europa, con una ventina di deputati?
Di concreto praticamente nulla. Faranno le loro solite azioni teatrali (aspettiamoci diversi “show”; sono la loro specialità), ma ci sarà qualche altro europeo disposto a prenderli sul serio?
Rimane
la Lista Tsipras.
La
quale, lo dico francamente, NON mi entusiasma. Intanto perché è troppo
eterogenea. E troppa eterogeneità non va bene, soprattutto quando ci sono
questioni cruciali, come le politiche europee che stanno massacrando i diritti
dei popoli, e sulle quali andrebbe presa una posizione netta (purtroppo non
tutti i candidati della lista andranno nel gruppo del GUE/NGL, qualcuno andrà
nel PSE).Ma la Lista Tsipras rimane anche l’unica in cui ci sono dei buoni candidati, che andranno sicuramente nel GUE (essenzialmente quelli di Rifondazione Comunista). E sono proprio questi quelli che secondo me, vanno votati.
post molto chiaro, nella lista Tsipras ci sono tante persone che stimo..
RispondiEliminail punto è quanti voti prenderà, ovviamente più saranno più potrà incidere..
speriamo bene, per l'Europa ma anche per la sinistra italiana, hai visto mai che Tsipras e Syriza la faranno un po' riflettere sulle sue tante divisioni?..
ciao